Il Messico è un paese ricco di cultura, storia e bellezze naturali, ma dietro questa facciata si nasconde una realtà drammatica: la narcoguerra. Milioni di persone vivono ogni giorno tra violenza, corruzione e paura, mentre i cartelli della droga si scontrano con le forze dell’ordine e con chi cerca di resistere. In questa recensione andremo ad esplorare tutti gli aspetti legati a questo tema.
“Esistono due Messico. Perché qualsiasi viaggiatore, viandante o lieto turista affascinato dalla sua incommensurabile bellezza può tranquillamente attraversarne migliaia di chilometri senza mai percepire un clima di violenza sanguinaria. Eppure… esiste anche un altro Messico, quello che Fabrizio LoRusso sviscera nei suoi reportage, nei suoi approfondimenti giornalistici, nei racconti di vita quotidiana. E lo fa con esemplare giornalismo narrativo, che attualmente è l’unica fonte di informazione attendibile.” Citazione di Pino Cacucci.
Fabrizio LoRusso è uno scrittore, giornalista e ricercatore che ha fatto del Messico la sua seconda casa. Da anni racconta con passione e attenzione la realtà di un paese meraviglioso ma segnato da violenza, corruzione e ingiustizie. Il suo lavoro non si limita a raccogliere dati e numeri, ma dà voce alle persone che vivono questa guerra ogni giorno. Scrive libri e articoli per aiutare a capire cosa succede davvero, senza filtri o semplificazioni. Oltre alla scrittura, insegna e partecipa a progetti di ricerca, sempre con lo stesso obiettivo: far emergere storie spesso ignorate e portare alla luce la verità, con rispetto e umanità.
Il Messico è un paese incredibile, con paesaggi mozzafiato e una storia che affonda le radici in tempi antichissimi. Ma, se ti fermi a guardare più da vicino, scopri un altro lato del paese, molto più duro e complicato: quello di un luogo in guerra, dove la violenza e la corruzione sono all’ordine del giorno. Colombia e Perù sono i principali produttori di droga, con sostanze di qualità altissima. Ma il Messico è diventato il principale punto di passaggio per tutto quel traffico diretto verso gli Stati Uniti. Negli anni ’70, gli Stati Uniti dichiararono la famosa “guerra alla droga”, un tentativo di fermare non solo la diffusione della droga, ma anche tutto il denaro che vi girava attorno. Un nome che tutti ricordano è quello di Pablo Escobar, il boss del cartello di Medellín, che gestiva il traffico dalla Colombia al Messico per poi far arrivare la droga negli Stati Uniti. Dopo anni di caccia, la DEA (l’agenzia antidroga americana) lo uccise, ma il traffico di droga non finì. La DEA, nata nel 1973, è un’agenzia che ha l’obiettivo di fermare il narcotraffico, infiltrandosi nei cartelli e cercando di arrestare chi sta dietro a tutto questo. Col tempo, i cartelli messicani non sono rimasti semplici trasportatori: sono diventati veri e propri produttori, con piantagioni di oppio, cocaina ed eroina. Ogni cartello controlla una zona del paese, e quello di Sinaloa, un tempo guidato da El Chapo Guzmán (oggi in prigione negli Stati Uniti), è uno dei più potenti al mondo. Nonostante gli sforzi, la guerra alla droga non sembra finire mai. Ogni giorno, troppe persone muoiono senza che lo Stato intervenga davvero. Fabrizio LoRusso, un giornalista che ha vissuto a lungo in Messico, ci racconta come il paese sia diventato un “Narco-Stato”, dove la criminalità organizzata è infiltrata nelle stesse istituzioni.
Questa mappa di Limes mostra veramente molto bene come funzionano le rotte del Narcotraffico.
In Messico, uccidere una persona spesso non porta a nessuna conseguenza legale. La priorità delle autorità non sembra essere proteggere la gente, ma piuttosto mostrare quanti arresti riescono a fare. Con il passare degli anni, i grandi cartelli si sono frammentati, ma sono nati anche tanti piccoli gruppi che cercano di cambiare le cose. Il processo di cambiamento è lento, e nel frattempo molte persone continueranno a soffrire, a subire violenze, torture e femminicidi, con poche speranze di giustizia. Ho visto questo libro per la prima volta in libreria e subito mi è venuta voglia di comprarlo. Fabrizio LoRusso, che ha lavorato come giornalista freelance in Messico per tanti anni, ci racconta la realtà della narcoguerra senza filtri. Ha svolto ricerche, interviste e reportage, parlando con persone che davvero conoscono da vicino questa realtà. Il suo lavoro non è solo un’analisi del Messico di oggi, ma ci fa anche capire meglio come siamo arrivati a questo punto. Per questo consiglio il libro, non solo a chi è affascinato dal Messico, ma anche a chi vuole capire come funziona la criminalità organizzata e il traffico di droga, che ancora oggi è una piaga per il paese. Il Messico è tutto questo… e molto di più...
L'immagine mostra l'arresto di El-Chapo Guzman.